Dieta chetogenica o low carb? Facciamo chiarezza una volta per tutte.
Hai mai pensato che per dimagrire l’unico modo sia togliere i carboidrati?
Ti capisco: quando siamo stanche di lottare con il peso, la fame nervosa, la sensazione di gonfiore o di non avere il controllo, l’idea di “eliminare qualcosa” sembra offrire sollievo.
Tra le tante proposte alimentari, la dieta chetogenica e la low carb sembrano rispondere proprio a quel bisogno: soluzioni semplici, veloci, che promettono risultati visibili.
Ma siamo sicure che siano davvero sostenibili nel tempo?
In questo articolo voglio aiutarti a fare chiarezza con uno sguardo rispettoso e privo di giudizio, offrendoti un confronto onesto tra questi due approcci, e provando a smontare alcuni falsi miti che ti portano a pensare che “funziona solo se tolgo i carboidrati”.
Cosa sono chetogenica e low carb?
La dieta chetogenica è un regime molto restrittivo in cui si riduce drasticamente l’apporto di carboidrati (meno del 10% delle calorie totali), a favore di grassi e proteine. Questo induce l’organismo a entrare in uno stato detto chetosi, in cui i grassi vengono usati come fonte principale di energia.
La dieta low carb, invece, è meno rigida: i carboidrati vengono limitati, ma non eliminati del tutto. Si può parlare di low carb già sotto i 130g di carboidrati al giorno, con ampie variazioni in base alla persona, all’attività fisica, alla fase della vita.
In sintesi:
- Chetogenica = quasi zero carboidrati → chetosi
- Low carb = meno carboidrati → senza entrare in chetosi
I falsi miti della dieta chetogenica
Sulla carta può sembrare tutto logico. Nella pratica, però, molte di noi finiscono per vivere un rapporto sempre più disconnesso col proprio corpo.
Vediamo insieme i principali falsi miti della dieta cheto:
“I carboidrati fanno ingrassare”
Questa è forse la bugia più diffusa. Non sono i carboidrati in sé a farci ingrassare, ma il contesto in cui li consumiamo: sedentarietà, mancanza di ritmo nei pasti, stress, privazioni continue che sfociano in abbuffate.
In realtà, i carboidrati complessi – se scelti e dosati con consapevolezza – ci danno energia, sazietà e stabilità umorale.
“Non ho più fame nervosa: è la dieta giusta!”
In chetosi il senso della fame si riduce drasticamente. Sembra un successo, vero? Ma in molti casi è solo un effetto collaterale della restrizione, non una vera soluzione.
La fame nervosa non sparisce: si silenzia… fino a riesplodere appena torniamo a un’alimentazione più libera.
“Se smetto, riprendo peso: quindi funziona”
Questo è uno dei pensieri più insidiosi.
Funziona finché la segui. Ma appena smetti, il corpo – sfinito e confuso – tende a riprendere non solo i chili persi, ma anche la paura di mangiare.
E così la chetogenica diventa una trappola: un circolo vizioso tra controllo, privazione e recupero del peso.
“Devo mangiare seguendo regole rigide, ignorando la fame”
La chetogenica spesso impone uno schema standard, valido per chiunque. Ma tu non sei “chiunque”. Hai un corpo, una storia, dei bisogni, dei ritmi.
Seguire una dieta che ignora la fame, la stanchezza, il ciclo ormonale o lo stress non è forza di volontà: è disconnessione.
“La fame è un nemico da combattere”
Avere fame è normale. È il linguaggio con cui il corpo comunica.
La chetogenica ci abitua a diffidare della fame, come fosse un fallimento personale.
In realtà, è proprio quando impariamo ad ascoltarla che iniziamo a fare pace con il cibo.
Low carb: un’alternativa più flessibile?
La dieta low carb può sembrare un compromesso più gestibile: meno carboidrati, ma senza l’eccessiva rigidità della chetogenica.
È un approccio che può avere senso in fasi particolari – per esempio quando c’è insulino-resistenza, PCOS, infiammazione cronica – ma anche qui serve consapevolezza.
Non è il numero di grammi a fare la differenza, ma come ci sentiamo:
- ci svegliamo riposate?
- digeriamo bene?
- abbiamo energia mentale?
- riusciamo a mangiare senza sensi di colpa?
Il punto non è togliere i carboidrati
E’ imparare a riconoscerli.
Molte donne arrivano da me convinte che “devono mangiare meno pasta”, quando in realtà mangiano già pochissimi carboidrati. Il problema non è “quanto ne mangiamo”, ma come e quando li scegliamo.
I carboidrati non sono nemici. Sono un tassello fondamentale per:
- nutrire il nostro intestino (fibra)
- sostenere il metabolismo
- regolare gli ormoni (soprattutto in pre-menopausa)
- calmare la fame nervosa
In conclusione: meno controllo, più ascolto
È normale desiderare un corpo che ci faccia sentire bene.
Ma il corpo non è un nemico da controllare. È un alleato da ascoltare.
E se davvero esistesse una sola via per dimagrire… la seguiremmo tutte. Invece sappiamo bene quanto sia frustrante inseguire un risultato a tutti i costi, solo per poi ritrovarsi al punto di partenza – più stanche, più confuse, più spaventate.
La buona notizia?
C’è un’altra strada.
Non è veloce. Non è estrema.
Ma è quella che ti riporta a casa. A te.
