La verità sulla cheto

La dieta cheto: cosa penso (davvero)

La dieta chetogenica è indubbiamente efficace.
Funziona, e non c’è dubbio: chi la segue vede scendere l’ago della bilancia, spesso in tempi rapidi.

Non è altro che una dieta a basso carico glicemico spinto: in pratica non aiuta il corpo ad assorbire meglio gli zuccheri o a gestirli diversamente, ma elimina direttamente la causa dell’aumento, cioè i carboidrati.

Ed è proprio qui che sta il nodo: sì, funziona… ma a quale prezzo?

Perché la scelgono in tante

Negli anni, quando ancora la prescrivevo, ho osservato diversi motivi che spingono le persone verso la cheto:

  • è “facile”, soprattutto se ci si appoggia ai prodotti confezionati;
  • è veloce, i risultati si vedono subito;
  • dà l’illusione di essere l’unico modo possibile per dimagrire;
  • libera dal peso della scelta (“se posso mangiare tutto, rischio di mangiare senza limiti”).

Sono motivazioni comprensibili, ma non prive di rischi.

Quello che non si dice (abbastanza)

La dieta cheto non è infallibile.

  • In presenza di grave insulino-resistenza può non dare i risultati sperati, con enorme frustrazione.
  • Durante il ciclo mestruale o in caso di stitichezza, la perdita di peso può fermarsi.
  • Spesso non viene spiegato perché si eliminino glutine o latticini, lasciando la persona senza strumenti quando decide di abbandonarla.
  • C’è molta confusione tra “chetogenica” e “low carb”, che alimenta false aspettative e frustrazione (“se cucino queste ricette divento come chi me le propone”).

E soprattutto: si continua a raccontare che funziona perché “si mangia meno”, riducendo tutto a una questione di calorie, quando in realtà la chiave è il controllo della glicemia.

Il rischio del “vincere facile”

La cheto nasce come approccio terapeutico (per esempio contro l’epilessia, e solo in seguito è stata applicata ad altri ambiti). Oggi però viene usata come scorciatoia:

  • da chi la prescrive, perché sa che “funzionerà” senza troppe spiegazioni;
  • da chi la segue, perché promette risultati rapidi senza dover comprendere davvero il proprio corpo.

È un “vincere facile” che però presenta un effetto boomerang: rischiamo di peggiorare il rapporto con il cibo, vivendo i carboidrati come un nemico e illudendoci che senza si possa stare bene.

C’è un’alternativa

La dieta chetogenica, in fondo, è “solo” una forma estrema di alimentazione a basso carico glicemico. Ma lo stesso risultato – un corpo che sa gestire gli zuccheri senza accumulare grasso – si può ottenere senza restrizioni estreme e senza diventare schiavi di una dieta.

È quello che ho scelto di fare con il mio metodo: accompagnare le persone a riconquistare equilibrio, ascolto e libertà a tavola.

Se senti che la cheto non fa per te, o se vuoi capire come andare oltre il meccanismo delle “diete lampo” e costruire una strada più naturale e sostenibile, ti invito a leggere la mia [mini guida gratuita] oppure il mio libro La giusta via di mezzo.

Perché non è eliminando i carboidrati che si cambia davvero: è imparando a gestirli.

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