L’insieme dei microrganismi che colonizzano l’intestino (microbiota) è in equilibrio simbiotico con l’ospite umano. Questo equilibrio è caratterizzato dalla sua alta densità di popolazione, ampia diversità e complessità di interazione. Qualsiasi squilibrio di questa complessa condizione, sia qualitativo che quantitativo, porta a gravi conseguenze per la nostra salute.
Sibo: cos’ è
Tra i possibili squilibri che possono verificarsi c’è la sindrome da proliferazione batterica dell’intestinale tenue (SIBO = Small intestinal bacterial overgrowth). La SIBO è definita come un aumento del numero e / o un’alterazione del tipo di batteri nel tratto gastrointestinale superiore [3] [5] [6].
Nei casi più estremi di SIBO, l’intestino tenue potrebbe non essere in grado di assorbire i nutrienti. In queste situazioni, si può addirittura verificare perdita di peso ed anemia (carenza di ferro) [5] [8].
Esistono diversi meccanismi di difesa che l’organismo mette in atto per prevenire la proliferazione batterica indesiderata: secrezione acida dello stomaco, motilità intestinale, valvola ileo-ciecale intatta, immunoglobuline all’interno della secrezione intestinale e proprietà batteriostatiche della secrezione pancreatica e biliare.
Sibo: cause e diagnosi
L’eziologia, quindi le cause che portano all’insorgenza della SIBO, è generalmente complessa, associata a disturbi dei meccanismi antibatterici protettivi (acloridria, insufficienza esocrina pancreatica, sindromi da immunodeficienza), anomalie anatomiche (ostruzione intestinale tenue, diverticoli, fistole, ansa chirurgica cieca, precedenti resezioni ileo-cecali) e / o disturbi della motilità (es. sclerodermia, enteropatia post-radiazioni, pseudo-ostruzione intestinale tenue…). In alcuni pazienti può essere coinvolto più di un fattore [6].
Alcuni studi hanno rilevato SIBO nel 59% dei pazienti con diverticolite. Questa associazione potrebbe essere probabilmente a causa della lentezza del transito intestinale [7].
La SIBO può svolgere un ruolo anche nella comune sindrome dell’intestino irritabile (IBS= irritable bowel syndrome): in particolare, è stato osservato che circa l’80% dei soggetti con sindrome dell’intestino irritabile era anche affetto da SIBO. In modo consistente è stato descritto un rilevante miglioramento dei sintomi IBS dopo l’eradicazione della SIBO [2].
Diagnosi: I sintomi legati alla SIBO sono gonfiore, diarrea, malassorbimento, perdita di peso e malnutrizione. La diagnosi di SIBO è effettuata in seguito all’indagine microbica sugli aspirati digiunali, che rappresenta la tecnica diagnostica di riferimento. Per ottenere il campione da analizzare, i medici fanno passare un tubo lungo e flessibile (endoscopio) in gola ed attraverso il tratto digerente superiore fino all’intestino tenue. Un campione di liquido intestinale viene prelevato e quindi testato in un laboratorio per la crescita dei batteri.
Questa tecnica ha però, tra i vari svantaggi, quella di essere invasiva. Per questo motivo, sono più comunemente utilizzati i test respiratori (“breath test”), assolutamente non invasivi, che misurano l’ emissione di idrogeno o metano [1] [4] [5 ] [6]. Bisogna comunque ricordare che i “breath test” non sono stati ancora standardizzati, in termini di concentrazione del substrato, durata dei test, intervalli di tempo del campionamento del respiro e valori di cut-off [1].
Con il “breath test” viene misurata la quantità di idrogeno o metano che si espira dopo aver bevuto una miscela di glucosio e acqua. Un rapido aumento dell’idrogeno o del metano esalato può indicare una proliferazione batterica nell’intestino tenue.
Oltre a questi test, il medico può raccomandare esami del sangue per cercare carenze vitaminiche o una valutazione delle feci per testare il malassorbimento dei grassi. In alcuni casi, il medico può raccomandare anche raggi X, tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica (MRI) per cercare anomalie strutturali dell’intestino.
Trattamento
Quando possibile, i medici trattano la SIBO affrontando la patologia sottostante, che ha causato la disbiosi (ad esempio un’ansa, una stenosi o una fistola postoperatoria). Purtroppo però, un ciclo non può sempre essere invertito: quando non è possibile trattare la causa scatenante, il trattamento si concentra perciò sulla correzione delle carenze nutrizionali e sull’eliminazione della proliferazione batterica [4] [5] [6].
La terapia per SIBO deve essere articolata: affrontare tutte le cause, sintomi e complicanze e dovrebbe, inoltre, essere personalizzata. Dovrebbe includere il trattamento della malattia sottostante, il supporto nutrizionale e cicli di antibiotici specifici.
Terapia antibiotica: Per la maggior parte delle persone, l’approccio iniziale per trattare la proliferazione batterica è con gli antibiotici. Un breve ciclo di antibiotici spesso riduce significativamente il numero di batteri anomali. Ma i batteri possono tornare quando l’antibiotico viene interrotto, quindi potrebbe essere necessario un trattamento a lungo termine.
Può essere necessario passare da un antibiotico all’altro per aiutare a prevenire la resistenza batterica. Gli antibiotici eliminano la maggior parte dei batteri intestinali… sia normali che anormali. Di conseguenza, gli antibiotici possono causare alcuni degli stessi problemi che stanno cercando di curare, inclusa la diarrea. Il passaggio da un farmaco all’altro può aiutare a evitare questo problema.
Supporto nutrizionale
La correzione delle carenze nutrizionali è una parte cruciale del trattamento della SIBO, in particolare nelle persone con grave perdita di peso. La malnutrizione può essere curata, ma il danno che provoca non può sempre essere revertito.
Questi trattamenti possono migliorare le carenze vitaminiche, ridurre il disagio intestinale e agevolare l’aumento di peso:
- Supplementi nutrizionali. Le persone con SIBO possono aver bisogno di integrare vitamine orali, calcio e integratori di ferro, (per via intramuscolo o orale).
- Dieta priva di lattosio. I danni all’intestino tenue possono inibire o causare la perdita della capacità di digerire lo zucchero del latte (lattosio). In tal caso, è importante evitare la maggior parte dei prodotti contenenti lattosio o utilizzare enzimi che aiutano a digerire lo zucchero del latte. In alcuni casi può essere tollerato lo yogurt perché i batteri utilizzati nel processo di preparazione scompongono naturalmente il lattosio [4] [5] [6].
Nonostante ci siano prove a supporto dell’impiego dei probiotici per il trattamento di molteplici condizioni gastrointestinali, non ci sono prove del fatto che essi siano una efficacie strategia nel trattamento della SIBO[9]. Ritrovati erboristici e omeopatici sono stati valutati ma mancano prove a sostegno di un regime specifico [9][10].
BIBLIOGRAFIA
[1] M.GABRIELLI G. D’ANGELO, T. DI RIENZO, E. SCARPELLINI, V. OJETTI. European Review for Medical and Pharmacological Sciences 2013; 17(Suppl 2): 30-35
Diagnosis of small intestinal bacteria overgrowth in the clinical practice
[2] PIMENTEL M, CHOW EJ, LIN. Normalization of lactulose breath testing correlates with symptom improvement in irritable bowel syndrome. a double-blind, randomized, placebo-controlled study.Am J Gastroenterol 2003; 98: 412-419.
[3] Quigley, Eamonn M.M. Small intestinal bacterial overgrowth: what it is and what it is not
Current Opinion in Gastroenterology: March 2014 – Volume 30 – Issue 2 – p 141-146
doi: 10.1097/MOG.0000000000000040
[4] Small intestinal bacterial overgrowth (SIBO) – Diagnosis and treatment – Mayo Clinic
[5] Small Intestinal Bacterial Overgrowth (SIBO) | Johns Hopkins Division of Gastroenterology and Hepatology (hopkinsmedicine.org)
[6] Small intestinal bacterial overgrowth syndrome (nih.gov)
[7] TURSI A, BRANDIMARTE G, GIORGETTI GM, ELISEI W. Assessment of small intestinal bacterial overgrowth in uncomplicated acute diverticulitis of the colon.
World J Gastroenterol 2005; 11: 2773-2776.
[8] Uday C Ghoshal , Abhimanyu Nehra , Akash Mathur, Sushmita Rai. A meta-analysis on small intestinal bacterial overgrowth in patients with different subtypes of irritable bowel syndrome
J Gastroenterol Hepatol 2020 Jun;35(6):922-931.
doi: 10.1111/jgh.14938. Epub 2019 Dec 17.
[9] Edward J. Krajicek, MD, and Stephanie L. Hansel, MD, MS
Small Intestinal Bacterial Overgrowth: A Primary
Care Review_Mayo Clinic
[10] Rezaie A, Pimentel M, Rao SS. How to test and treat small intestinal bacterial overgrowth: an evidence-based approach.
Curr Gastroenterol Rep. 2016;18(2):8.