Le etichette alimentari

Questo è un argomento a cui tengo particolarmente, per questo oggi vorrei dedicargli uno spazio tutto suo.

Chi di voi mi segue, saprà che ogni giovedì su Instagram gestisco una rubrica (#leggiamoleinsieme) dedicata proprio a questo argomento: analizzo e condivido nelle stories i valori nutrizionali e l’elenco degli ingredienti riportati sulle etichette alimentari che mi inviate tramite Direct.

Sono un prezioso alleato

Ci informano sulle caratteristiche del prodotto e ci aiutano ad orientarci meglio nella loro scelta, quanto meno dovrebbero farlo, perché in realtà non sempre tutte le informazioni sono così chiare e veritiere!

Innanzitutto i prodotti alimentari possono essere venduti sfusi, preincartati e preconfezionati. Per i primi due, c’è l’obbligo di presentare sulla confezione sia l’elenco degli ingredienti che gli eventuali allergeni e le scadenze. Discorso diverso per i cibi preconfezionati, che sono i più diffusi e i più soggetti a normative. Queste infatti prevedono che l’etichetta rechi, secondo un criterio ben preciso, l’elenco degli ingredienti chiaro e visibile, oltre a tutte le informazioni relative al contenuto della confezione.

Un’etichetta a norma di legge

Deve riportare:

la denominazione di vendita, cioè la descrizione del prodotto (può anche essere di fantasia) e, per non trarre in inganno, riportare esattamente anche il nome del prodotto a cui si riferisce: per esempio yogurt, maionese, zucchero etc

accanto alla denominazione, deve essere riportato lo stato fisico nel quale si trova il prodotto o lo specifico trattamento che ha subito: ad esempio in polvere, liofilizzato, surgelato, concentrato, affumicato.

l’elenco degli ingredienti, che devono essere indicati in ordine decrescente, vale a dire in ordine di quantità: il primo è quello più presente, l’ultimo è quello contenito in minor quantità.

A proposito degli ingredienti…

Attenta allo zucchero! Spesso le aziende li distribuiscono tra tutti gli ingredienti, in modo che non risultino tra i primi della lista. Potrete quindi trovare un prodotto contenente saccarosio, fruttosio, destrosio, zucchero di canna senza che nessuno di questi elementi compaia ai primi posti, dandovi la sensazione che ne sia sprovvisto. In questo caso invece, con buona probabilità acquisterete un prodotto contenente più zuccheri di tanti altri in commercio!

Se riporta la scritta “a basso contenuto calorico”

Il prodotto non può avere più di 40 kcal per 100 grammi o più di 20 kcal per 100 millilitri di prodotto.

Questa dicituta significa infatti che, il valore energetico del prodotto, deve essere ridotto di almeno il 30% rispetto agli altri prodotti delle stessa categoria. Inoltre è d’obbligo indicare che cosa ha determinato questa riduzione.

Se riporta la scritta “senza zuccheri”

Il prodotto non può avere più di 40 kcal per 100 grammi o più di 20 kcal per 100 millilitri di prodotto.

Questa dicituta significa infatti che, il valore energetico del prodotto, deve essere ridotto di almeno il 30% rispetto agli altri prodotti delle stessa categoria. Inoltre è d’obbligo indicare che cosa ha determinato questa riduzione.

Quali dati trovi nella tabella nutrizionale

Tutte queste informazioni, le troviamo nella tabella nutrizionale riportata sulle confezioni. E’ uno strumento molto utile, purché chiara e non ingannevole. Deve indicare il valore energetico, il contenuto di proteine, di carboidrati, di zuccheri, di grassi e tutti gli altri ingredienti come fibre alimentari, vitamine, sali minerali.

Il valore energetico viene dichiarato sia in kcal (chilocalorie) che in kJ (chilo Joule) – due unità di misura dell’energia – si riferisce ad una quantità pari a 100 grammi per i solidi oppure a 100 millilitri per i liquidi. Mentre proteine, carboidrati, grassi, fibre alimentari, sodio sono espresse in grammi, le vitamine ed i sali minerali sono espressi in milligrammi o microgrammi.

In riferimento a questi due ultimi elementi troviamo anche un’altra indicazione rappresentata dalla RDA (Recommended Daily Allowance), cioè la razione giornaliera consigliata.

Quando si legge la dicitura “in proporzione variabile”, significa che nessun ingrediente è predominante sull’altro. Una delle novità introdotte recentemente riguarda l’indicazione degli allergeni che deve essere evidenziata in modo da renderla visibile immediatamente. In caso di presenza di oli o grassi vegetali è obbligatorio specificare di quali si tratta.

La data di scadenza deve essere scritta in maniera molto chiara, anche se a volte non è così ed è necessario cercarla o guardarla contro luce. Prima della data ci possono essere due indicazioni: “da consumarsi preferibilmente” – cioè le caratteristiche del prodotto restano inalterate fino alla data indicata dopodiché lo si può mangiare senza pericoli per la salute ma non se ne assicura l’integrità – e “da consumarsi entro”  – quando dopo questa scadenza il prodotto può deperire e diventare nocivo per la salute.

Peso netto sulle confezioni, non facciamoci ingannare dalle dimensioni dell’involucro ma controlliamo il peso netto o sgocciolato del prodotto.

Produttore e lotto di appartenenza del prodotto

E per chi compra sul web?

Negli ultimi anni sono molte le persone che ricorrono alla spesa online,  alcuni soprattutto da quando è iniziata questa pandemia. Ebbene, sappiate che esiste un regolamento europeo, che impone di esporre sul sito le stesse informazioni presenti sui prodotti nei supermercati.

Quindi è proprio vero, le etichette alimentari ci offrono la possibilità di fare una spesa consapevole, sempre e comunque.

Impariamo a leggerle anzi, #leggiamoleinsieme!

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